Parco Nazionale del Pollino

Parco Nazionale del Pollino – UNESCO Global Geopark

Parco Nazionale del Pollino la più grande area protetta italiana, fa parte della Rete dei Geoparchi Mondiale, sotto la tutela dell’UNESCO dal 2015.

Il Parco Nazionale del Pollino è la più grande area protetta italiana. Istituito nel 1993, copre un’area di 192.000 ettari e si estende lungo l’Appennino Calabro-Lucano. Questo parco offre scenari mozzafiato con viste panoramiche sul Mar Ionio e sul Mar Tirreno.

Il Parco Nazionale del Pollino abbraccia 56 comuni, sia in Basilicata che in Calabria. Questa regione è caratterizzata da una ricca diversità di flora e fauna, ed è una meta ideale per gli amanti della natura e dei paesaggi incontaminati.

Geologicamente l’area nasce circa 100 milioni di anni fa dall’avvicinamento della placca europea a quella asiatica. Questo movimento provocò la formazione della catena appenninica e la conseguente formazione di canyon, grotte carsiche, faglie che sono la caratteristica di questo immenso territorio.

Il Parco Nazionale del Pollino è l’ area del Pino Loricato di cui l’ente parco ha la tutela. Si tratta di una specie protetta sopravvissuta alla glaciazione, difatti prima gli appennini erano coperti di pini. Qui ci sono esemplari secolari detti patriarchi.

I vari movimenti di assestamento del suolo hanno dato luogo a pareti ripidissime così vicine tra loro da non permettere alla luce del sole di penetrare.  Le creste più conosciute sono: la Timpa Falconara, la Timpa di San Lorenzo.

La più particolare è la Timpa di Pietrasso formata dalla lava sottomarina pietrificata detta pillow di cui l’area è ricca.

I fiumi con l’erosione hanno scavato canyon e gole impressionanti: le Gole del Raganello, le Gole della Garavina sono le più suggestive. Il torrente Raganello taglia il massiccio roccioso nella parte orientale del Pollino creando un canyon lungo 12 km e profondo fino a 400 metri.

Cascate, vasche d’acqua cristallina e scivoli naturali si susseguono nel letto del torrente, che durante le stagioni calde diventa percorso a piedi.

Il fenomeno carsico ha formato grotte, voraggini, gallerie sotterranee come la Grotta di S. Paolo, la Grotta del Romito dove sono stati fatti dei ritrovamenti del Paleolitico e l’impressionante Abisso del Bifurto l’inghiottitoio detto anche Fossa del lupo.

E’ la più profonda e impressionante voragine dell’Italia meridionale, che scende nelle viscere del Monte Sellaro per oltre 650 metri.

I ghiacciai hanno eroso nei secoli il territorio dando vita a due immense distese montuose: la Serra del Prete, la vetta della Calabria e la Serra di Dolcedorme. Da circa 2267 metri si può ammirare un panorama mozzafiato sulla Calabria Cosentina e nella giornate più terse si vedono alcuni borghi famosi: Castrovillari, Frascineto, Morano Calabro fino alla Pre Sila Greca.

Nella Valle del Mercure, è stato recentemente scoperto uno scheletro di un Elephas antiquus italicus in ottimo stato di conservazione. Questo pachiderma, che raggiungeva un’altezza di circa 4 metri, è vissuto tra 700 mila e 400 mila anni fa. Questa scoperta ha fornito importanti informazioni sulla fauna dell’epoca e ha suscitato grande interesse tra gli studiosi e gli appassionati di paleontologia.

La fauna del Pollino conta un’infinità di esemplari, dagli insetti rarissimi ai rettili, compresa la testuggine palustre. In altitudine ci sono  l’ Aquila Reale, il Nibbio, il Falco Pellegrino e il Gufo Reale e una folta rappresentanza di lupi e cinghiali.

Nella Macchia mediterranea che ricopre il Parco Nazionale del Pollino tra aceri, ginepri ed alberi tipici, il sovrano indiscusso è il Pino Loricato: una meraviglia della natura.

Il nome loricato si deve alla corteccia che negli esemplari ultra centenari che ricorda la corazza dei guerrieri romani: la lorica. Si tratta di un fossile vivente. Il nucleo presente in Italia unicamente in questo parco infatti, è una specie dalle grandi capacità di adattamento. Vive dagli 800 fino ad oltre i 2200 m s.l.m. . E’ l’unico albero che riesce a vivere sull’Appennino al di sopra della faggeta.

Questo è sicuramente uno dei territori più disomogenei del pianeta, infatti è capace di offrire tutto l’anno la possibilità di fare sport di ogni tipo: trekking e rafting, torrentismo e canyoning, ma anche arrampicata e free climbing, mountain bike e turismo equestre, sci, speleologia.

L’enogastronomia conta sui prodotti tipici eccezionali del posto tipo l’olio, il miele, le marmellate, i liquori, non da meno gli insaccati e i formaggi che si possono degustare ovunque nei ristoranti ed agriturismi del Pollino.

I liquori conservano gli aromi intensi dei frutti spontanei con cui vengono ottenuti: il fragolino, finocchietto, alloro, more, sambuco e liquirizia. Si accompagnano ai dolci e biscotti tipici. Tra i piatti tipici: Frittata i sparici cu savuzizza – Frittata di spinaci con salsiccia; Mirlingiane Chjine- Melanzane ripiene; Pitta cu lu majo- Focaccia alla sambuca; Zafaranichjini- Peperoni ripieni.

Eventi e Tradizioni

Gran Fondo Piccole Dolomiti Lucane a luglio, evento ciclistico mountain bike
Peperoncino Jazz Festival a luglio
Masserie in Festa a luglio Trekking, laboratori, degustazioni, musica nelle masserie e Centri Visita del Parco
Pietrapertosa: Sulle tracce degli Arabi agosto
Pollino Music Festival a agosto
Borghi Narranti a settembre
Festa della Montagna a ottobre
Il Gusto del Pollino a ottobre itinerario enogastronomico a Viggianello


Articoli simili

Conosci il posto? Raccontaci la tua esperienza.