Castello di Salle – Parco Nazionale della Majella
Castello di Salle nella porzione antica di Salle si trova all’interno della Riserva regionale Valle dell’Orta, nel Parco Nazionale della Majella in Abruzzo.
Il Castello di Salle ufficialmente dichiarato Monumento Nazionale Italiano venne costruito prima dell’anno Mille.
Rimase distrutto dal terremoto del 1915 che devastò la vallata. Fu restaurato negli anni ’70 e tuttora ha intorno i ruderi del vecchio borgo che fu ricostruito più a valle. Fu la residenza dei Colonna, dei Gonzaga, dei D’Aquino e da metà del 1600 del barone Giacinto de Genua.
Oggi oltre a essere al centro di iniziative di promozione del territorio è un museo in cui si trovano alcuni modelli di cannoni del ‘700, armi e armature, strumenti di tortura, dipinti del 1800 e altri reperti.
Il Castello di Salle ha una pianta quadrangolare e possenti mura da cui spuntano due torrette con merlature rettangolari e una terrazza dalla quale si gode una magnifica vista sulla Valle dell’Orta e sulla Majella. Il braccio principale è occupato dalla Chiesa del Beato Roberto da Salle, mentre la facciata principale presenta tre ingressi sormontati da feritoie.
Di notevole interesse sono la quadreria, le statue e le raccolte di armi e armature.
E’ circondato da un tipico giardino all’italiana con cipressi, ulivi e pini. Davanti all’ingresso principale vi è un’antica Fontana del ‘500 con tre enormi mascheroni e 3 cannelle da dove sgorga acqua fresca e limpida.
“La mia esperienza personale in questi luoghi è davvero indimenticabile, ricordo la prima volta che sono arrivata al Castello di Salle fui attratta da un camino finemente intarsiato che si intravedeva dentro un rudere, cominciai a guardarmi intorno l’aria era fresca leggera, c’era un buon odore di resina dei pini che mi circondavano, lo sciacquettio del fontanone alto quasi da non arrivarci e le sue vasche laterali in cui la mia mano quasi ghiacciava. Il castello era davvero notevole, i cannoncini che spuntavano fuori dalle feritoie, un’ alta scalinata ripidissima e su in cima una porta lavorata in ferro battuto con un ampia incisione, gli anelli a cui si legavano i cavalli tutto davvero impeccabile. Dietro scese alcune scale c’era una specie di corridoio che portava ad una torre del Castello, con un cancello e lì partì l’immaginazione, immaginai la principessa dietro il cancello ed il principe che legato il cavallo andava a rubarle un bacio. Ricordo le passeggiate sul colle Maddalena alla ricerca di funghi, more e fragoline selvatiche e a riscendere il profumo della ricotta appena fatta dalla moglie del signor Dino che pascolava le pecore sulla montagna come nei tempi passati. Un clima sano, sincero che mi rapì fin dal primo istante e che mi ha emozionata ogni volta che ci sono tornata. “
La cornice naturalistica è impressionante, si passa da 280 metri s.l.m. del fiume Orta a 2061 metri del monte Morrone avvolti nella natura incontaminata ricchissima di specie di flora e fauna di notevole interesse. Spostandoci a valle a pochissimi chilometri dal Castello di Salle c’è il nuovo abitato, conosciuto per Beato Roberto da Salle e per la maestria nella produzione delle corde da violino.
Poco distante da qui al confine con Caramanico c’è uno dei ponti in muratura più alti d’Europa posto a 104 metri sopra il fiume Orta che risale agli anni ’50. Nei dintorni il fiume ha inciso nei secoli il paesaggio creando canyon di imparagonabile bellezza. Dalla campata unica del ponte si pratica il bungee jumping con un salto spettacolare sembra quasi di volare. Ovviamente questo posto è il massimo sia per chi pratica sport estremi sia per chi è in cerca di relax.
L’enogastronomia si traduce in alcuni essenziali prodotti tipici di questo territorio sono il miele, il formaggio e la squisita ricotta.
I piatti tipici sono i Maccheroni alla Chitarra, le Plancozze una pasta all’uovo tagliata a rombi, gli immancabili arrosti che profumano le tante aree attrezzate (devo dire in maniera eccezionale) da picnic soprattutto nei mesi estivi, e tanti dolci tipici del territorio abruzzese. Si può scegliere di mangiare nel ristorante del Castello INFO PRENOTAZIONI
EVENTI & TRADIZIONI
L’ulivo scoppiettante – 05 gennaio
Una tradizione popolare era quella di bruciare, la sera prima dell’Epifania, sulla brace del focolare domestico, piccole fronde d’ulivo, pronunciando parole magiche, se le fronde dell’ulivo infatti scoppiettavano nel bruciare, era buon segno; se invece le fronde non scoppiettavano, ma bruciavano lentamente in piccoli spirali di fumo, era segno negativo e triste.
Il falò di Sant’Antonio Abate – 16 gennaio
La sera del 16 gennaio, vigilia della festa del Santo, in una piazzetta del paese, viene acceso un falò, alimentato da una grande quantità di legna che nel pomeriggio i ragazzi raccolgono facendo il giro del paese, i sallesi davanti al fuoco si radunano per scaldarsi e mangiare salsicce, patate e un buon bicchiere di vino, stando tutti insieme fino a tarda notte a chiacchierare e cantare.
Il Patrono
Il Beato Roberto nacque a Salle nel 1273e anche se la Chiesa non ha ufficialmente proclamato la Sua santità, per i molti miracoli operati da Dio per Sua intercessione, la gente lo venera e proclama Beato e lo festeggia solennemente il 18 luglio.
I Palmenteri
La manifestazione folkloristica dei Palmenteri è un’antica tradizione permeata della cultura del posto, che vuole che tutta la popolazione, con offerte e doni, concorra e partecipi alle spese per le onoranze al Beato Roberto, Protettore di Salle e discepolo di Celestino V. La domenica prima del 18 luglio, nelle prime ore del pomeriggio, il Comitato Festa inizia il giro del paese preceduto da un gruppo di suonatori di tamburo e di acciarino (un triangolo metallico) che dà il segnale ai sallesi di uscire dalle loro case con i propri “Palmenteri”, cioè con i doni ornati di fronde e fiori, e di unirsi al corteo dietro le ragazze del paese che sfilano vestite con i tradizionali costumi abruzzesi. Finito il giro dell’intero paese, la lunga processione giunge nella piazza centrale. Qui i doni, dolci, pane casereccio, pizze, formaggi, porchette, vini, ma anche polli e conigli, vengono messi in mostra su un enorme stand in piazza e vengono venduti al miglior offerente. Tutto il ricavato della vendita contribuisce a coprire le spese per i festeggiamenti in onore del Beato Roberto.
La festa del Beato Roberto, Patrono di Salle
La festa in onore del Beato Roberto, Protettore di Salle, ricadente nei giorni 17-18 luglio, è indubbiamente la ricorrenza più importante che si festeggia a Salle.
Ottava della festa
La domenica successiva al 18 luglio vi è l’Ottava della festa, che chiude i lunghi festeggiamenti in onore del Beato Roberto.
La festa di San Martino – ogni venerdì di novembre
La benedizione dei terreni.
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