Pescocostanzo e il Bosco di Sant’Antonio

Pescocostanzo e il Bosco di Sant’Antonio, un borgo incantato e una faggeta secolare nel Parco Nazionale della Majella.

Pescocostanzo e del vicino Bosco di Sant’Antonio, oggi vi racconto di un luogo incantato. Qui la natura cambia dall’interno come l’animo di chi segue il ritmo delle stagioni e ne trae linfa vitale.


Il Bosco di Sant’Antonio è una riserva naturale secolare. I suoi 550 ettari comprendono la celebre faggeta ed aceri e pini selvatici. Si trova nel Parco Nazionale della Majella nell’ambito territoriale del comune di Pescocostanzo in Abruzzo tra il Piano delle Cinquemiglia e la Cresta dei Monti di Pietramaggiore.

Il bosco millenario è composto da alberi di grandezza impressionante che sembrano far parte di una fiaba medievale, muschi e tronchi che fanno pensare alle fate, ai folletti, a un mondo magico.

La passeggiata nel bosco è davvero suggestiva, gli alberi con i loro colori e il sottobosco che profuma di selvatico, di funghi, di erba bagnata e muschio, dell’ aroma dei pini e della resina che cola dalle cortecce. Ci si immerge in un relax senza confine. Profumi, odori, la percezione del sole e dell’aria che mutano sulla pelle fondendosi con l’anima, respirare aria pulita, ascoltare il silenzio della natura.

Passeggiando tutto intorno è una continua scoperta: le bacche, i frutti di bosco, i funghi che spuntano ovunque. In breve ci si trova nella zona dell’Eremo di Sant’Antonio una cappella di origine medioevale, con un campanile a vela.

L’area fa parte di Pescocostanzo uno dei borghi più belli d’Italia. Il centro storico è molto caratteristico e le vie intorno alla piazza centrale sono decorate da balconi interamente ricoperti di fiori. Vivere quest’atmosfera è un vero sollievo per l’anima e per il corpo.

Tantissimi sono i monumenti rinascimentali e barocchi, chiese e palazzi che sono stati conservati praticamente intatti. Un esempio sono le tipiche abitazioni dette vignali caratterizzate da pianerottoli e gradinate esterne. 

Bellissima la Basilica dedicata a Santa Maria del Colle, risalente all’XI secolo, caratterizzata da un superbo portale in stile gotico, ed un interno in stile barocco con soffitto in legno. La chiesa ospita anche un museo, piccolo e raffinato omaggio all’artigianato locale.

Passeggiando tra le vie incontriamo Palazzo Fanzago che risale al 1624, l’antica dimora del governatore in Piazza del Municipio e il Palazzo Comunale e altri palazzi di famiglie risalenti al rinascimento.

La Chiesa di Gesù e Maria del 1600 ospita un museo dedicato all’arte del tombolo una tradizione che risale al XV secolo. Ci si può perdere nelle botteghe artigiane tra pizzi e merletti lavorati a punto antico, una vera chicca per gli appassionati di artigianato e di tutti i mestieri che conservano ancora il sapore della creazione autentica.

L’enogastronomia è quella tipica abruzzese, carne e salumi, arrosticini, la mortadella di Campotosto, la ventricina da spalmare, i formaggi freschi stagionati, al peperoncino, al tartufo, la mozzarella di bufala di Pescocostanzo.

La zona è ricca di tartufo sia nero che bianco che viene utilizzato in molti piatti. Le spezie protagoniste come a Sulmona e nell’aquilano in genere sono lo zafferano e l’aglio rosso. A fine pasto è famoso l’amaro alla genziana che ha proprietà digestive.

Eventi e Tradizioni

La festa degli antichi mestieri – agosto nella centro storico offre spunto al turismo esperenziale.
La festa è un tripudio di colori con corteo dei costumi, banchi degli antichi mestieri, spettacoli, musica e gastronomia.
La giornata giubilare il giorno di ferragosto
Amabruzzo Bike Maraton a luglio
Marcia del Monte Rotella – agosto
Festa di San Felice – agosto
Giornata del tombolo e del merletto – agosto



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