Monviso: escursione al rifugio Quintino Sella

Il Monviso, la dove nasce il fiume Po, sorgente di vita per tutta la val Padana.

 Monviso: “Vesulus pinifer, montagna visibile ammantata di pini” così lo definiva Virgilio nel canto X della sua Eneide.

Il Monviso (in occitano Vísol, in piemontese Viso – 3.841 m s.l.m.)  detto anche Re di Pietra , è la montagna più alta delle Alpi Cozie. È anche conosciuto perché ai suoi piedi si trova la sorgente del fiume Po, il corso d’acqua più lungo d’Italia.

Etimologia

Il nome Monviso deriverebbe dal latino Mons Vesulus. Il termine Vesulus deriverebbe a sua volta dalla radice ves indoeuropea usata per indicare un’altura; in definitiva il nome Mons Vesulus significa montagna ben visibile (che la rende sicuro punto di riferimento per il viaggiatore) ed isolata come per l’appunto è il Monviso.

Infatti, guardandolo dalla parte italiana, la sua forma piramidale imponente si erge maestosa quasi dal ‘nulla’, rendendo il Monviso visibile e riconoscibile anche da tutta la regione e anche grandi distanze. La sua figura si staglia alta sulle Alpi ed è visibile da gran parte della pianura padana.

Ci sono percorsi semplici, passeggiate di alcune ore che portano ai rifugi, ma anche escursioni impegnative che devono essere affrontate solo da chi si allena costantemente facendo sport con attrezzatura adeguata. La fonte del Po è raggiungibile attraverso sentieri segnalati e semplici. L’ascesa alla vetta la lascerei agli esperti e con una guida locale che conosca bene le asperità e le possibili mutazioni climatiche.

Per una prima gita sul Monviso vi consiglio di andare al rifugio Quintino Sella.

Una facile escursione che non richiede nessun tipo di esperienza particolare(qualche difficoltà potrebbe essere causata dalla neve se presente sul percorso) ma che ricompensa chi la percorre con paesaggi e scenari della natura davvero molto belli.

Partendo da pian del Re (2000 m), dove nasce il Po, si segue la mulattiera di sinistra che con qualche tornante porta al Lago Fiorenza. Il sentiero costeggia il lago e continua ben segnalato ed evidente, tralasciando la diramazione di destra che porta al rifugio Giacoletti, fino al lago Chiaretto (vedendolo si capisce da dove arriva il suo nome).
Si trascura il sentiero che scende al lago e si procede verso sud-est e si risale fino alla grande morena che si stende tra il Monviso e il Viso Mozzo.

Il sentiero prosegue e si raggiunge il Colle dei Visi, il punto più alto 2650 m da dove si può ammirare il Lago Grande di Viso e lo storico Rifugio Quintino Sella 2640 m. Da qui, in pochi minuti, si raggiunge il rifugio Quintino.

Indicazioni:
Regione e provincia: Piemonte – Cuneo
Località di partenza: Pian del Re (Crissolo)
Località di arrivo: Rifugio Quintino Sella
Tempo di percorrenza: 2h 30′
Accesso stradale: da Saluzzo si segue per Crissolo. Da qui dove comincia la stretta stradina che porta a pian della Regina e poi a pian del Re.
La strada è molto stretta e si consiglia quindi di salire la mattina e scendere nel pomeriggio
Informazioni sul rifugio le trovate qui:  Quintino Sella.
Ai piedi del Monviso vi sono altri rifugi alpini che offrono sia la possibilità di essere base di partenza per la salita in vetta e sia la possibilità di compiere un completo tour intorno al Monviso stesso. Essi sono:

  • * Rifugio Quintino Sella al Monviso (2640 m) in alta valle Po
  • * Rifugio Vitale Giacoletti (2741 m) in alta Valle Po
  • * Rifugio Vallanta (2450 m) in alta Valle Varaita
  • * Rifugio Gagliardone (2430 m) in alta Valle Varaita
  • * Rifugio Viso (2460 m) nella Valle del Guil (Francia).
  • * Rifugio Alpetto (2268 m) in alta Valle Po

di questi ne parleremo in un altro articolo

EVENTI & TRADIZIONI
I musei delle valli: tradizioni, cultura, storia e natura.
Monviso Unesco: un Patrimonio per tutti
Occit’amo Festival delle Terre del Monviso e delle Valli Occitane
Tour Monviso Trail agonistica e per famiglie
La cucina del Monviso:

Dopo una camminata tra lo splendore delle immagini che offre il Monviso, ci sta un assaggio dell’enogastronomia locale.

Gli antipasti tipici di questi luoghi ci sono: le plandre, frittelle realizzate con varie qualità di fiori (zucca, salvia, menta, borragine); i capounet ovvero involtini di foglie di cavolo e la frittata di patate lou tourtel.

Tra i primi piatti, la regina della tradizione valdese è la supa barbetta nelle sue varie varianti, inoltre la polenta dousa e le tradizionali calhiettes (è della val Germanasca) fatte con patate grattugiate, salsiccia cotta nel latte e cipolle.

Le carni apprezzate sono: lo stracotto di montone cucinato con le erbe di montagna, e il maiale al sidro. I dolci utilizzano come principali materie prime le castagne, che ricorrono in torte o altre preparazioni stagionali, e i fiori come quelli di acacia e sambuco che servono per preparare i frichoulin, tipiche frittelle addolcite dal miele.



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