Palio di Siena tradizione italiana
Ogni anno tantissimi visitatori arrivano a Siena per partecipare da spettatori al Palio di Siena, una delle giostre medievali più famose del mondo. Il Palio racchiude in sè la vera anima della città: le contrade che si contendono il cencio in Piazza del Campo due volte all’anno e sono le depositarie delle tradizioni centenarie di Siena, ne sono la struttura sociale, economica e culturale da centinaia di anni.
La carriera, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano, in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto il Palio dell’Assunta, in onore della Madonna Assunta. La festa dura quattro giorni e l’atmosfera della città diventa magica, fibrillante, piena di energia e di vivacità.
Diciassette sono le contrade
Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone.
Nel primo giorno di festa si tiene la tratta, l’estrazione a sorte e successivo abbinamento dei barberi alle contrade in gara. E' un momento fondamentale perché solo dopo aver conosciuto il cavallo con il quale dovranno correre, le Contrade potranno mettere in atto le proprie strategie, questo è un momento di grande tensione, testimoniata dall'esultanza dei contradaioli che ricevono in sorte un buon cavallo e dalla delusione di quelli che ne ricevono uno ritenuto non buono.
Nel secondo giorno al mattino viene corsa la seconda prova, nel tardo pomeriggio la terza. Il pomeriggio del 14/8, prima della prova, si svolge la Processione dei Ceri, nel corso della quale il Palio viene portato in Duomo.
Nel terzo giorno al mattino viene corsa la quarta prova, nel tardo pomeriggio viene corsa la quinta, detta Prova Generale, solitamente preceduta da un'esibizione di carabinieri a cavallo. Dopo la prova, in ciascuna delle Contrade partecipanti, si tiene la Cena della Prova Generale. Le cene si tengono all'aperto in strade o piazze di ciascun rione, l'enogastronomia senese sfoggia i suoi piatti più tipici ed i suoi vini tradizionali, la carne dei vitelli di razza Chianina, i pici, i crostini neri, i fagioli all'uccelletto, la pasta con i fagioli, l'olio extra vergine di oliva, il formaggio pecorino, i tartufi, i salumi toscani, ed infine i dolci, quali il panforte, i ricciarelli ed i cantucci accompagnati con del buon vino toscano.
Il quarto giorno al mattino viene corsa la sesta prova, detta Provaccia, preceduta dalla cosiddetta Messa del Fantino, che si tiene nella cappella accanto al Palazzo Comunale. Alle 9 c’è la Provaccia, cosiddetta perché i contradaioli solitamente non se ne interessano molto. Dopo la provaccia, i fantini e i capitani vanno in comune per la registrazione ufficiale dei fantini stessi e del giubbotto con il quale correranno.
Verso le 15, dopo la cerimonia della Vestizione della comparsa, questa e il cavallo sono benedetti nella chiesa della contrada: il parroco chiude la benedizione dicendo “vai e torna vincitore“. Dopo la cerimonia della benedizione, le comparse delle contrade e i figuranti del comune sfilano attraverso il centro fermandosi in Piazza Salimbeni davanti al Casino dei Nobili, e davanti a Palazzo Chigi Saraceni e davanti al Duomo dove eseguono la sbandierata.
Il corteo degli sbandieratori lascia il cortile del Palazzo del Governo in Piazza del Duomo e si dirige verso Piazza del Campo. Verso le 16 il corteo raggiunge il Campo. Verso le 19, il Drappellone viene issato sul palco dei giudici mentre i 17 Alfieri, eseguono la sbandierata. Il Palio comincia subito dopo.
Un colpo di mortaretto segna l’uscita dei cavalli dall’Entrone. Ogni fantino riceve un nerbo di bue che viene usato per incitare il cavallo e ostacolare i fantini delle contrade avversarie. I fantini cominciano poi ad entrare tra i Canapi della Mossa. L’ordine di entrata è sorteggiato. L’ultima entra di rincorsa quando lo ritiene più opportuno, decidendo così il momento della partenza. Se la partenza non è ritenuta valida, uno scoppio del mortaretto ferma i cavalli e si ricomincia. Se la partenza è valida, i cavalli compiono tre giri della piazza. È il cavallo a vincere: può arrivare anche “scosso” ossia senza fantino, ma la vittoria va alla contrada del primo cavallo a tagliare il traguardo.
I festeggiamenti cominciano subito: i contradaioli scavalcano le staccionate e vanno a toccare il cavallo e il fantino e ovviamente a prendere il Palio.
Le celebrazioni ufficiali si svolgono a Settembre con la Cena della Vittoria. È una festa per le strade della contrada con tanta gente, musica e buon cibo. E naturalmente l’ospite d’onore: il cavallo!
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