Portovenere
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Portovenere una perla del Golfo dei poeti

Portovenere uno scenario unico e un’atmosfera seducente per una terra da vivere e da amare: mare cristallino, tradizioni e storia nel Golfo dei Poeti.

Portovenere è un borgo marinaro ma anche un’area culturale di eccezionale valore. La sua storia è legata alla Repubblica di Genova ed è stato nominato sito Unesco dal 1997.

Nel 2001 la regione Liguria ha istituito il Parco Naturale Regionale di Porto Venere, circa 400 ettari di territorio che racchiudono: il Promontorio, le isole Palmaria, Tino e Tinetto e l’Area di Tutela Marina dell’area occidentale del Golfo di La Spezia.

Le case che si affacciano sul porto sono molto caratteristiche: alte, strette con facciate dai colori caldi e solari. Venivano anche definite “case torri” perchè schierate davanti al porto rappresentavano la prima difesa del borgo dai nemici.

Tramite due scalinate a volta, le case sono collegate alla via centrale di Portovenere: un carruggio che percorre il borgo dalla piazzetta Spallanzani alla Chiesa di San Pietro.

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Dal carruggio, altre scalinate salgono nelle parte più antica del borgo fino alla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo risalente al 1100.

Portovenere fa parte del Golfo dei Poeti ed ha ospitato poeti e scrittori illustri come: Dante Alighieri, Francesco Petrarca, George Byron e Percy Shelley.

Lord Byron, il poeta inglese, amava meditare in uno dei luoghi più belli e selvaggi a dridosso della scogliera: la Grotta della Arpaia, che appunto per questo prende il nome di Grotta di Byron.

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La suggestiva grotta si trova in un’insenatura ed è una cavità naturale profonda circa 20 metri con un ambiente sottomarino incredibile.

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Risalendo la scogliera, proprio sopra la Grotta di Byron si trova la Chiesa di San pietro che sorge in uno dei luoghi più panoramici e selvaggi al mondo.

ph. Fabio Cecchin

Più che sfidare la natura sembra quasi farle omaggio.

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ph. @giorgio_smp

La Chiesa di San Pietro a Portovenere in stile gotico-romanico risale al V secolo.La facciata esterna è decorata a righe orizzontali con il marmo bianco di Carrara e la pietra scura della scogliera, il Portoro: un classico dell’architettura genovese.

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All’interno si presenta divisa in tre navate. Quella centrale, più grande, ha un altare in marmo bianco molto semplice e in netto contrasto con le pareti bianche e nere.

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Sempre sulla scogliera nel tragitto che dalla Grotta di Byron porta alla Chiesa di San Pietro si può ammirare la statua della Mater Naturae dello scultore Lello Scorzelli.

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Rappresenta una Donna che guarda nel vuoto e attende il ritorno di qualcuno che ama. Una donna che conosce molto bene la pazienza dell’attesa, i pericoli, provata dalla vita e cosciente della stessa.

La più conosciuta e grande delle tre isole dell’arcipelago è Palmaria. Ha un versante coperto dalla macchia mediterranea e quello opposto a scogliera rocciosa

La spiaggia è bellissima servita e frequentata. Per spostarsi sull’isola ci sono tantissimi sentieri che ne fanno il paradiso degli amanti del trekking.

Le fortificazioni esistenti sono per lo più abbandonate e dismesse. La Fortezza del mare, costruita nel 1887 aveva un avveniristico sistema di cannoni nascosti.Oggi restaurata è adibita a celebrare matrimoni, ospitare convegni, mostre ed eventi.

Dal promontorio del Caprione si intravedono le Alpi Apuane, Isola del Tino e Punta dell’Isola
dove si trovano le ultime cave abbandonate di portoro il marmo pregiato nero con screziature giallo/dorate.

L’Isola del Tino è di proprietà della Marina Militare ed è solitamente chiusa al pubblico. Sulla sommità c’è il Faro del XIX secolo. Nella parte settentrionale si trovano i ruderi del Monastero di San Venerio mentre a nord-ovest si trova la Batteria Ronca, parte del sistema fortificato del Golfo della Spezia.

L’isolotto del Tinetto è il più piccolo e conserva i ruderi di un piccolo oratorio e un monastero del VI secolo. L’isola ospita un rettile endemico, il “pordacis muralis tinettoi”, una specie di lucertola muraiola.

Eventi e Tradizioni

I piatti tipici del posto sono quelli tradizionali del Golfo dei poeti. Piatti contadini dell’entroterra come la Mesciua, una zuppa di ceci e fagioli, che si fondono con piatti di mare come il Bagnun, zuppa di pesce, legati da un olio extravergine gradevole ed equilibrato.

Ottime le focacce e il pesto ottenuto col basilico profumatissimo delle Cinque Terre.

Tra gli eventi più sentiti spicca la festa della Madonna Bianca, che si celebra il 17 agosto con una suggestiva processione di barche illuminate e un grande spettacolo pirotecnico.

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